Covid-19: il rischio obesità
In questo periodo caratterizzato dal Coronavirus disease 19 (COVID-19) dobbiamo essere molto attenti alle nostre condizioni di salute, cercando di prevenire tutte le situazioni di criticità che possano incidere in modo negativo sull’esito nell’ipotesi malaugurata di contrarre l’infezione.
Dai bollettini quotidiani della Protezione Civile apprendiamo che l’esito infausto che si verifica nei pazienti anche in età relativamente giovane è associato ad altre patologie, quali: cardiopatie,obesità, diabete, patologie renali, patologie psichiatriche, neoplasie.
L’obesità presenta come comorbilità (dipendono da essa) cardiopatie ischemiche, diabete, apnee ostruttive, insufficienza respiratoria e sindrome metabolica. Tutte condizioni che riducono la riserva cardio-respiratoria e di difesa alle infezioni rendendo il paziente più vulnerabile.
I pazienti obesi hanno maggiori probabilità di ricovero in emergenza-urgenza perché più spesso affetti da patologie a rischio cardio-respiratorio. Le criticità comprendono difficoltà logistiche (peso e dimensioni) per la diagnostica e la valutazione clinica. Anche il monitoraggio di ruotine o la diagnostica radiologica possono essere particolarmente impegnativi e a volte impossibili. Inoltre le metodiche invasive (intubazione tracheale, reperimento accesso venoso centrale) possono risultare particolarmente difficoltose. Dagli studi eseguiti dalla SIAARTI ( società italiana anestesisti rianimatori ) al fine di definire le adeguate procedure mediche, apprendiamo che il paziente obeso presenta aspetti peculiari di criticità,la gestione respiratoria e delle vie aeree è cruciale ed il rischio di eventi avversi in condizioni critiche aumenta con il crescere del BMI al di sopra dei 30 Kg/m2.
Il paziente obeso presenta situazioni che ostacolano la ventilazione (respiro) anche in funzione della postura, le posizioni supina e prona non consentono una adeguata dinamica respiratoria, in quanto la massa grassa impedisce una adeguata escursione diaframmatica, rendendo estremamente difficile la ventilazione meccanica. Queste considerazioni non hanno lo scopo di spaventarvi ma di rendervi consapevoli del fatto che l’obesità, nel caso di eventi che richiedano assistenza ventilatoria, rappresenta un importantissimo fattore di rischio per la vita. Però questa condizione è modificabile, dipende da noi. In questo sfortunato periodo vi esorto ad impegnarvi nel ridurre il vostro peso, da questo può dipendere la vostra esistenza e non è uno scherzo.
Mi raccomando impegnativi in questa sfida.
Ai pazienti in attesa di intervento mi sento di raccomandare un maggiore impegno nella preparazione, quanto detto riguarda anche voi.