Per ernia iatale si intende la risalita si una porzione di stomaco in cavità toracica attraverso lo iato esofageo.

Generalmente si associa al reflusso acido (RGE) dovuto ad incontinenza dello sfintere esofageo inferiore (LES).

In Italia incide sul 15% della popolazione.
Può avere origine congenita, fattori favorevoli sono obesità, gravidanza, sforzi fisici e fumo.

La sintomatologia è dovuta al reflusso gastro-esofageo con bruciori retrosternali, rigurgito, dolori toracici, infiammazione della laringe, della trachea, dell’orecchio interno, crisi asmatiche e disfagia.

Il reflusso acido può causare diversi gradi di esofagite, fino all’esofago di Barrett considerato lesione pre-cancerogena. L’ernia iatale se non associata a RGE può essere asintomatica fino a che non raggiunge dimensioni tali da comprimere se strutture toraciche adiacenti, fino a causare insufficienza respiratoria. La terapia medica è puramente sintomatica, mentre quella chirurgica è curativa. Le indicazioni chirurgiche sono riservate a insuccesso della terapia medica, esofago di Barrett, ernie di notevoli dimensioni.

L’intervento si esegue attraverso 4-5 accessi si diametro variabile tra i 5 e i 12 mm

Si espone lo iato esofageo che viene disseccato, isolando l’esofago e riducendo in addome l’ernia.

Si procede quindi alla confezione della plastica antireflusso.
Le tecniche di maggior impiego sono la fundoplicatio secondo Nissen-Rossetti e l’intervento secondo Toupet.

NISSEN-ROSSETTI : si crea una valvola a 360°, avente altezza di 2 cm, avvolgendo il fondo gastrico attorno all’esofago.

Toupet:  si crea una valvola posteriore parziale a 270°, di altezza pari a 3 cm. Ha un buon controllo dell’RGE e riduce la disfagia post-operatoria